08/02/15
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Deodoranti per gli ambienti possono scatenare allergie, e non solo
Deodorare gli ambienti può contribuire a coprire i cattivi odori, ma può essere causa di problemi respiratori e altri disturbi

L’utilizzo di deodoranti per ambienti in varie forme può dar luogo a problemi respiratori e peggiorare i sintomi dell’asma. Ma si possono verificare anche vertigini, irritazione degli occhi, mal di testa e perdita della memoria.

L’aria viziata in casa o in ufficio è un problema che si fa più evidente durante la stagione fredda dove, per forza di cose, si tengono meno aperte le finestre.
La conseguenza più evidente sono, spesso, cattivi odori –  in genere causati dalla ridotta circolazione dell’aria e dalle emissioni dell’arredamento – che possono risultare fastidiosi. Ecco che allora si tende a ricorrere ai deodoranti per ambienti che, se da un lato riescono a mascherare i cattivi odori, dall’altro pare possano scatenare allergie e problemi di respirazione – in particolare in chi già è sensibile - e altri disturbi.



L’invito a prestare attenzione a quanti e quali sistemi di deodorazione dell’ambiente s’intende utilizzare sono gli allergologi dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI), riuniti in congresso a Boston (Usa) dal 3 all’8 novembre.
L’abitudine di deodorare gli ambienti «[… ] è un problema molto più grande di quanto si pensi – spiega il Presidente ACAAI, dottor Stanley Fineman – Circa il 20 per cento della popolazione e il 34 per cento delle persone con asma riportano problemi di salute da deodoranti per ambienti. Sappiamo che i profumatori dell’aria possono scatenare sintomi allergici, aggravare le allergie esistenti e peggiorare l’asma».



Esiste dunque una reale possibilità che certi deodoranti per ambienti possano essere causa di problemi respiratori. Secondo il dottor Fineman il problema è che molti di questi prodotti contengono composti organici volatili (VOC) che possono essere dannosi e che, a livello pratico, limitano la loro azione nel coprire gli odori e non nell'eliminarli.
Questi composti VOC (o COV, in italiano) che si trovano comunemente nei deodoranti per ambienti sono la formaldeide, i distillati del petrolio, il limonene, gli esteri e gli alcoli.
Diversi studi condotti per accertare gli effetti dei COV su chi li respira hanno rivelato che anche quando i livelli di esposizione a queste sostanza siano al di sotto dei valori raccomandati riscano comunque a far aumentare il rischio di asma nei bambini.
Elevate concentrazioni di VOC, invece, possono provocare irritazione agli occhi e alle vie respiratorie. Ma anche mal di testa, vertigini, per arrivare addirittura a intaccare la memoria.



Il dottor Fineman e colleghi, per l’occasione, hanno condotto uno studio in cui sono stati testati diversi profumatori per ambienti. Dalle analisi condotte è emerso che questi comprendevano più di 20 composti organici volatili, e più di un terzo di questi erano classificati come pericolosi o tossici. I deodoranti oggetto dello studio erano di quelli più diffusi sul mercato e, a quanto sembra, nessuno brillava per salubrità. «Prodotti commercializzati come “tutto naturale” o anche quelli inodore sono in grado di emettere sostanze chimiche pericolose», ha concluso Fineman esortando a valutare bene quali sostanze utilizziamo per far diventare l’aria più profumata, rendendola tuttavia “irrespirabile” grazie alle sostanze volatili che possono essere dannose per la salute.
[lm&sdp]

tratto da www3.lastampa.it/benessere/




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