Questo importante indice geomagnetico crolla ad un valore pari ad uno, mai raggiunto negli ultimi 165 anni, segnale forse di un cambiamento notevole nell'attività della nostra Stella.
Marco Rossi: 09-01-2010 ore 08:31
La
notizia è di quelle importanti: lo scorso mese di Dicembre, malgrado il
Sole abbia ricominciato la risalita verso un nuovo massimo (di
previsione incerta, tra il 2011 ed il 2013), l'indice AP è crollato su
valori che non sono mai stati registrati prima, scendendo vicino allo
zero.
Negli anni Duemila, questo importante indice
dell'attività solare, sempre (almeno finora) legato al numero di
macchie solari apparse sulla superficie stellare, ha oscillato su medie
mensili tra valori minimi tra 5 e 10, e valori massimi superiori ai 20,
con una "punta" di 35 raggiunta nel 2003.
Il crollo è
avvenuto a partire dall'Ottobre del 2005, fino a raggiungere il valore
di 1 nello scorso mese di Dicembre, che pure è stato il mese nel quale
finalmente numerose macchie hanno dato un segnale di ripresa
dell'attività solare.
Il Planetary Index misura il modo in
cui il campo magnetico terreste viene disturbato da quello solare, e
può avere valori variabili tra 0 ed oltre 100 (in caso di severe
eruzioni solari), e viene misurato da un certo numero di osservatori
geomagnetici sparsi sulla Terra.
Secondo la teoria
dell'astronomo Svensmark, il campo magnetico solare molto indebolito
permetterebbe ai raggi cosmici di penetrare con facilità nella nostra
atmosfera, in quanto non "respinti" verso lo spazio esterno
dall'intensità del campo solare.
Tali raggi cosmici
interagirebbero con l'atmosfera aumentandone la copertura nuvolosa, e
favorendo un raffreddamento della superficie terrestre grazie alla
riflessione verso lo spazio della radiazione solare.
Il Dr.
Svalgaard ha ricostruito l'andamento dell'AP Index medio mensile fin
dal 1844, basandosi sulle varie osservazioni del passato, scoprendo
così che esso non è mai stato così basso negli ultimi 165 anni, e non
ha mai raggiunto un valore quasi uguale a zero.
Abbiamo
visto quali potrebbero essere le conseguenze climatiche stando alla
teoria di Svensmark, ed il fatto che tale indice abbia raggiunto valori
relativamente bassi nel 1880, nel 1900 e nel 1965, periodi
caratterizzati da brevi raffreddamenti del clima terrestre,
suggerirebbero che tale teoria potrebbe avere dei riscontri effettivi.
Tuttavia,
questo bassissimo valore risulta di grande interesse anche per i fisici
solari, impegnati a cercare di capire quali cambiamenti sono in atto
nel Sole negli ultimi anni, e se è vero che si sta andando verso un
periodo di minimo solare di storica portata, simile a quelli
verificatisi nel Quattrocento, o nel Seicento.
Marco Rossi
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