Pioggia artificiale contro la sete nel mondo
È andato a buon fine il primo esperimento negli Emirati Arabi finalizzato all’ottenimento di pioggia artificiale. La notizia è stata diffusa dal quotidiano saudita ‘Khaleej Times’. Gli esperti, tramite l’impiego di aerei speciali, hanno sorvolato i cieli arabi liberando nell’aria composti ed elementi chimici in grado di alterare la normale formazione delle nubi, e provocare quindi le precipitazioni. In questo modo la pioggia è caduta per quattro giorni di fila, alleviando (seppur momentaneamente) i gravi problemi di siccità che caratterizzano da sempre la regione. Per gli esperimenti sono state utilizzate le cosiddette ‘bombe all’idrogeno’ (da non confondere con le armi nucleari), le cui ripercussioni sull’ambiente, come sottolinea il quotidiano saudita, sono praticamente nulle. L’iniziativa è partita dal presupposto che negli Emirati Arabi Uniti e in molti altri paesi limitrofi, il cielo è spesso coperto ma le piogge sono scarse, poiché nelle nubi si verifica il tipico fenomeno del super–raffreddamento, consistente nell’incapacità delle nuvole di condensare il vapor acqueo, per via delle temperature troppo basse. Il risultato ottenuto negli Emirati Arabi è molto importante in quanto numerosi scienziati ritengono che, soprattutto a causa dell’effetto serra, entro il 2015 oltre il 40% della popolazione mondiale soffrirà per la mancanza di acqua. Si prospetta inoltre che intorno al 2050 soltanto una trentina di paesi avranno risorse idriche a sufficienza per soddisfare i propri abitanti. I ventuno paesi della Lega Araba, però, stanno già soffrendo la sete. Essi si estendono su una superficie di circa 14milioni di kmq, cioè il 9,2% della Terra, ma il 40% è deserto e un altro 40% semideserto. Sono pochi i paesi in cui le precipitazioni sono sufficienti per l’agricoltura (Libano, parte della Siria, dell'Iraq, del Maghreb e dello Yemen). Il 67% dell’intero territorio non supera all’anno i 100mm di pioggia.
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