L'ultima conferma di Phoenix: Il Polo Nord di Marte era abitabile
Le conferme vengono pubblicate questa settimana in quattro articoli su Science
LA SCOPERTA 02/07/ 2009 - Il Polo Nord di Marte avrebbe avuto in passato tutti i requisiti per essere stato «abitabile»: c'era acqua, come dimostrano sali e minerali presenti nel terreno, e ancora oggi nel sottosuolo è imprigionato uno strato di ghiaccio. Le confermevengono pubblicate questa settimana in quattro articoli su Science e vengono dalle analisi fatte dalla sonda-laboratorio della Nasa Phoenix, che da oltre un anno sta studiando terreno e atmosfera del pianeta rosso.
Phoenix ha confermato, per esempio, che lo strato di ghiaccio nel sottosuolo del Polo Nord di Marte ha uno spessore compreso fra cinque e 18 centimetri. Con il suo braccio robotico lungo più di due metri e mezzo e lo strumento chiamato Icy Soil Acquisition Device, Phoenix ha prelevato campioni di terreno ghiacciato e li ha analizzati nel suo laboratorio autosufficiente. In questo modo ha trovato le conferme del fatto che il suolo di Marte in passato è stato modificato dalla presenza di acqua.
Ad esempio, le analisi dimostrano che il terreno è alcalino e ricco di sali, come il perclorato, e minerali che possono essersi formati solo grazie alla presenza di acqua, come i carbonati di calcio. Altre analisi condotte da Phoenix mostrano che esiste uno scambio fra atmosfera e suolo: quest'ultimo assorbe vapore acqueo durante la notte marziana e le nubi, osservate da Phoenix con uno strumento chiamato Lidar, sono ricche di acqua tanto da essere paragonabili ai nostri cirri. Grazie al Lidar, che emette impulsi di luce laser «respinti» da nubi e polveri, i ricercatori hanno avuto la conferma che nelle nubi ci sono cristalli di ghiaccio d'acqua abbastanza grandi da precipitare attraverso l'atmosfera durante la notte e da sublimare in acqua durante il giorno. Il vapore acqueo che si deposita sul terreno viene poi reimmesso nell'atmosfera e, raggiunta la quota di circa tre chilometri, torna a formare nubi durante la notte. (ANSA)
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