08/02/15
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E il fotografo svela i segreti delle truppe speciali Usa
Ne ha studiati e identificati 75 Dai top gun ai rangers, dai Marines ai Navy seals della Delta force. L'Area 51 e la «strega verde»

WASHINGTON – Sembrano personaggi di un videogame: un teschio che sogghigna e una donna nera nuda che cavalca una balena; un alieno al volante di un’astronave e una pantera che lancia saette; un immenso drago che abbranca la terra, e la morte con la falce; il demonio, la strega, il fantasma, e così via. E invece sono distintivi di stoffa del Pentagono (patches) per l’esattezza quelli che vengono cuciti sulle divise dei corpi speciali delle forze armate americane o meglio dei corpi speciali che svolgono le missioni più segrete. Distintivi fratelli di quelli portati dai top gun, dai rangers, dai Marines, dai Navy seals (foche della Marina) dalla Delta force, ma che parlano in codice, perché recano scritte, spesso in latino, che rivelano la funzione di chi li indossa.

IDENTIFICATI - Pur vedendoli saltuariamente, l’America ne aveva sempre ignorato il significato. Ma un fotografo e geografo californiano, Trevor Paglen, ne ha studiati e identificati 75, e ha spiegato che cosa nascondono. Nelle sue missioni segrete, il Pentagono investe 32 miliardi di dollari all’anno, una somma enorme, il «bilancio oscuro». Se esiste un Grande fratello del mondo intero, è lui. Il Pentagono si muove attorno, sopra e dentro la terra come il master o dominatore di un videogame. Quel drago che regge il globo e ha come ali la bandiera a stella e strisce Usa, riferisce Paglen, appartiene al corpo speciale dell’Aeronautica per i satelliti spia. E porta il motto in latino oderint dum metuant, (mi odino purché mi temano) attribuita allo imperatore romano Caligola. Il distintivo con un fantasma è del corpo della Marina che collauda le armi tecnologiche più avanzate: «Potrei dirtelo, ma poi dovrei distruggerti» dice la scritta.

MISTERI - La missione più segreta è quella del diavolo rosso, con tanto di corna, corvo sulle spalle, cinque stelle dietro e i numeri romani IX e XII ai fianchi. Il diavolo si definisce il «cacciatore del deserto», ha per motto «solo e alla caccia», e opera nella Area 51 del Nevada, dove si dice che il Pentagono produca superarmi. Misterioso è anche il compito della «strega verde» la cui figura spicca sul mappamondo, con le scritte in inglese «una vita di silenzio» e «dietro la porta verde»: il verde, evidenzia Paglen, è il colore dei sotterranei dell'intelligence militare. Più esplicativo è il patch dell’alieno al volante dell’astronave, col motto inglese «servire l’uomo» e latino gustatus similis pullus (gusto simile al pollo): lo portano i piloti dei bombardieri B2 stealth, cioè invisibili. Il distintivo s’ispira al presunto sbarco di un disco volante nel Nuovo Messico nel 1946 e al presunto odore di pollo del suo equipaggio.

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I FANTASMI - Il termine più usato dal Pentagono è ghost (fantasma). Spicca sotto il teschio del distintivo dei piloti dei caccia alla ricerca dei compagni perduti, e sotto il fantasma del distintivo dei piloti degli elicotteri chiamati a portarli in salvo: in quest’ultimo si citano due detti latini, de multa nocte (nel cuore della notte), e noli rogare (non chiedere). Numerosi patches sono dedicati alla guerra cibernetica, da quello chiamato project zipper (progetto cintura lampo): faccione lunare con occhiali neri e bocca sigillata, il monito «facciamo minacce non promesse», a quello chiamato «gatto nero», con il gatto in bilico su un missile. Secondo Paglen, ogni tanto i distintivi vengono ritirati. Quello della giovane nera nuda a cavallo della balena, a esempio, la rodeo gal (ragazza del rodeo), ha fatto il suo tempo: fu adoperato solo per i test di un nuovo missile cruise battezzato «uccisore di balene». E quello della morte con la falce fu giudicato «di cattivo
gusto» dal Pentagono e abolito. Ma ogni volta che uno muore, ne nasce un altro. I distintivi, sottolinea Paglen, sono una vecchia tradizione, servono a rafforzare lo spirito di corpo, creano miti, eccitano la fantasia e attirano reclute tra i ragazzi. In un ambiente così rischioso inoltre sollevano il morale con il loro umorismo, anche se talora macabro.

Ennio Caretto
02 aprile 2008

http://www.corriere .it/esteri/ 08_aprile_ 02/simboli_ militari_ caretto_eae233a8 -00d1-11dd- aec1-00144f486ba 6.shtml




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