Nuove macchie solari... ma sono vecchie
1/4/2008
PIERO BIANUCCI
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Qualche volta ritornano. Dopo mesi di assenza, sulla superficie del Sole sono comparsi tre gruppi di macchie solari (foto). Ma non è l’inizio del nuovo ciclo di attività della nostra stella. Al contrario. Le nuove macchie si sono formate vicino all’equatore e non ad alta latitudine (intorno a 40-45 gradi) come succede con le macchie di un nuovo ciclo. Le “nuove” macchie, dunque,in realtà sono “vecchie”. Cioè appartengono al ciclo che dovrebbe essersi concluso, il ventitreesimo da quando si fanno osservazioni regolari.
Il 28 marzo la navicella spaziale “Soho” ha confermato questa interpretazione, sulla quale peraltro esistevano ben pochi dubbi: la polarità magnetica delle macchie di fresca apparizione è ancora quella del ciclo vecchio. La “firma” di un nuovo ciclo è infatti l’inversione della polarità (insieme con la comparsa a latitudine solare elevata), in quanto, a rigore, il ciclo dell’attività solare non è di circa 11 anni (il periodo entro il quale si succedono un massimo e un minimo numero di macchie). Fisicamente, il vero ciclo solare è di 22 anni, periodo dopo il quale la polarità delle macchie ritorna identica (per esempio con la macchia a polarità positiva in avanti e quella con polarità negativa all’inseguimento).
Tre mesi fa ci fu un falso allarme. Un brillamento e un gruppetto di piccole macchie ad alta latitudine avevano fatto pensare all’inizio del ventiquattresimo ciclo, tanto più che da parecchi mesi - dal luglio 2007 - la fotosfera appariva del tutto priva di macchie.
Non è chiaro se la notizia del nuovo ciclo debba essere smentita oppure no: talvolta le macchie del vecchio e del nuovo ciclo convivono e si sovrappongono per alcuni mesi. Certo la transizione alla quale stiamo assistendo appare alquanto anomala, se non altro perché il periodo di attività minima o nulla si è protratto più del solito, e ora il vecchio ciclo, dato per concluso, sembra risorgere dalle sue ceneri con tre gruppi di macchie equatoriali piuttosto consistenti. Le valutazioni degli scienziati solari sono in parte divergenti. “Se il ventiquattresimo ciclo fosse davvero iniziato - dice Bernhard Fleck, astronomo dell’équipe della navicella Soho - la polarità magnetica dovrebbe risultare invertita”. “Assistiamo, a quanto pare, a due cicli che si stanno sviluppando contemporaneamente - dice Hathaway -. Il ciclo 24 è iniziato con macchie osservate in gennaio, ma il ciclo 23 non è ancora terminato.”
Delle tre nuove “vecchie” macchie, la 989 è la più piccola ma è emersa da un fale M2 di media intensità che ha prodotto il lancio di materia nello spazio. Il 28 marzo “Soho” ha mostrato anche una grande protuberanza ad arco e una forte emissione radio è stata captata nel New Mexico alla frequenza di 21 MHz, segnale registrato “con sorpresa” anche in Virginia da David Thomas.
Che cosa stia realmente succedendo si vedrà nei prossimi giorni, quando la rotazione del Sole (che avviene in circa 25 giorni) avrà portato al centro del disco le nuove macchie, in una posizione più favorevole all’osservazione da terra. Al momento il massimo del nuovo ciclo è previsto per il 2012.
La navicella europea “Soho” fu lanciata il 2 dicembre 1995 grazie a una collaborazione Esa-Nasa. Il razzo era Atlas IIAS, la destinazione il pundo lagrangiano L1 sull’orbita della Terra intorno al Sole, a 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. La strumentazione permette di osservare il Sole dai raggi X all’ottico. Nel 1998 si persero i contatti con la navicella, che però fu poi ricuperata. Oggi dobbiamo considerarla tra le sonde più longeve e scientificamente produttive della storia dell’astronautica. Importanti anche i risultati indiretti: sono un migliaio le comete scoperte mentre sfioravano la nostra stella durante il loro passaggio al perielio.
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