L'astronauta italiano ripercorre le tappe fondamentali della conquista dello spazio e cita Tsiolkowski che, alla fine dell'800, scriveva: ..la terra è la culla dell'umanità, ma non si può vivere in una culla per tutta la vita"
14 marzo 2008 - "Siamo vicini alla concreta possibilità di abbandonare il nostro pianeta, il luogo in cui si è sviluppata la civiltà umana". Lo ha detto l'astronauta italiano Umberto Guidoni all'Accademia dei Lincei nel corso della conferenza 'Dallo Sputnik alle stelle', nella quale ha ripercorso le tappe fondamentali della conquista dello spazio vicino alla Terra fino alle prospettive delle esplorazioni interplanetarie.
Nel corso di qualche decennio - ha detto Guidoni - potremo cominciare a navigare nell'oceano inesplorato dello spazio interplanetario, superando la frontiera del cosmo, facendo avverare la profezia del padre dell'astronautica, Constantin Tsiolkowski che, alla fine dell'800, scriveva: ..la terra è la culla dell'umanità, ma non si può vivere in una culla per tutta la vita.".
"Da quando è stato lanciato lo Sputnik, 50 anni fa, cogliendo il mondo di sorpresa, molte cose sono cambiate: da un lato - ha ricordato Giudoni, che ha volato nello shuttle Columbia e successivamente ha lavorato nella stazione spaziale orbitante - la scienza e la tecnologia hanno permesso di realizzare sonde sempre più sofisticate, capaci di atterrare su altri pianeti e di inviare immagini dettagliate di paesaggi alieni, dall'altro sono enormemente cresciute, non senza difficoltà e con qualche sconfitta, le possibilità e le capacità di operare in orbita con veicoli complessi come lo Space Shuttle o come la stazione Mir".
"Infine le condizioni politiche: dalla lotta tra russi e americani per la conquista della Luna e per la supremazia nello spazio, siamo passati alla cooperazione internazionale che ha portato i nemici di un tempo a lavorare, insieme agli europei e agli altri partner, per realizzare la Stazione Spaziale Internazionale che costituisce la base per il grande salto dell'Umanità verso il cosmo. Oggi lo spazio è parte della nostra vita quotidiana.
Guardiamo le immagini TV ricevute dai satelliti per telecomunicazione, riceviamo le previsioni del tempo trasmesse da satelliti meteorologici, guidiamo nel traffico grazie ai segnali dei sistemi di navigazione satellitare (GPS)".
"Ma oltre le applicazioni nella vita quotidiana, lo spazio ci attrae per le sue misteriose profondità inesplorate e il desiderio di svelarne i misteri rimane uno degli obiettivi più affascinati dell'Umanità. Un obiettivo - secondo quanto ha detto Umberto Guidoni - forse oggi molto più vicino di quanto si possa pensare.
La conferenza di Umberto Guidoni, parlamentare europeo, è stata preceduta da una presentazione dell'Accademico dei Lincei Professor Giancarlo Setti, docente di Astrofisica all'Università di Bologna.
E dunque, insiste Guidoni, tra 50 anni le missioni umane su Marte saranno una realta'.
http://qn.quotidian o.net/tecnologia /2008/03/ 14/72452- anni_andremo_ marte.shtml