Perché la buona salute dell'intestino determina la buona salute globale dell'individuo: le relazioni tra intestino e sistema immunitario...
In realtà la frase di Paracelso dice: «Nell’intestino si trova la culla della morte», ma noi preferiamo concentrare l’attenzione sulla salute, poiché anch’essa ha la sua sede principale nell’intestino. Nell’ambito delle cure intestinali e dell’alimentazione, le offerte sono innumerevoli e a mio parere regna una gran confusione. Partiamo per esempio con l’alimentazione. Se ascoltiamo un sostenitore del consumo esclusivo di cibi cotti, questi ci spiega in modo logico e convincente come mai gli alimenti cotti sono più facilmente digeribili e assimilabili. Noi lo stiamo a sentire con rispetto e ci lasciamo convincere immediatamente.
Poi magari il giorno dopo incontriamo un seguace del crudismo, che a sua volta ci illustra in maniera altrettanto convincente e inconfutabile il motivo per cui quello crudo è l’unico cibo che può essere correttamente assimilato e facilmente digerito dal nostro organismo. Dopo averlo ascoltato sono convinta ed entusiasta, ma comincio a chiedermi com’è possibile che entrambe le tesi sembrino così logiche.
Un altro consulente alimentare mi tiene una conferenza sul perché l’uomo ha bisogno del latte per l’apporto di calcio, mentre la concorrenza giura che consumando latte si perde complessivamente del calcio e che dopo i tre anni di vita non si è comunque più in grado di digerire bene questo alimento. L’unica cosa che ci si procura bevendo latte è un’eccessiva presenza di muco.
Poi ci sono quelli che si esprimono a favore della farina integrale e quelli che dimostrano che i prodotti integrali contengono una maggior quantità di muffe e per questo andrebbero assolutamente evitati. E via di questo passo, potremmo prolungare all’infinito la catena con questi esempi contraddittori.
Poi ci sono altri titoli di libri altrettanto interessanti, come An vollen Töpfen verhungern [Morire di fame nonostante le pentole piene N.d.T.] che si riferisce alla diminuzione costante del valore nutritivo dei nostri alimenti (anche in quelli provenienti da colture biologiche, seppure con una
percentuale nettamente inferiore) o come Essen Sie gern Tapetenkleister? [Vi piace mangiare la colla da tappezziere? N.d.T.], grazie al quale veniamo a sapere come mai, in base ai test di alcuni medici, già l’80 per cento degli esseri umani è allergico al frumento.
Uno dei responsabili è l’alta concentrazione di glutine, una proteina collosa che – oltre a rendere colloso il pane bianco – viene utilizzata come collante base nelle colle da tappezziere e lascia anche nel nostro destino dei residui appiccicosi.
Altri specialisti ancora ci rivelano che possiamo mangiare quel che vogliamo, finché lo facciamo volentieri, dato che gustarsi il cibo più sano con il pensiero recondito che potrebbe non essere sano abbastanza equivale ad avvelenarlo.
Secondo questa teoria, una persona che si mangia gioiosamente tutti i giorni la sua tortina dovrebbe essere più sana di una che resta attaccata, soffrendo, alla pentola delle verdure. Di sicuro c’è qualcosa di vero, ma è ancora da dimostrare se può bastare come unico criterio.
Chi non
ha paura di sottoporsi a esami può farsi fare una radiografia all’intestino crasso per vedere se c’è una presenza di deformazioni patologiche.
Ad ogni modo c’è una cosa che possiamo accettare come dato di fatto: nella nostra società moderna abbiamo la netta tendenza a non prendere in considerazione l’intestino come possibile causa delle nostre malattie. Continuare ad applicare unguenti sul viso contro gli eczemi cronici senza curarne
minimamente la causa – un intestino intossicato – è un atteggiamento che ha un po’ dell’assurdo. È anche impensabile guarire dai reumatismi senza risanare nel contempo l’intestino, eppure quasi nessuno se ne preoccupa.
È un po’ come se avessimo un tubo intasato in bagno, per cui dallo scarico provengono dei cattivi odori, e invece di pulire il tubo ci limitassimo a profumare l’ambiente. Ed è proprio quello che facciamo di solito: escogitiamo dei trucchi per combattere i sintomi (la puzza), ma non vogliamo
eliminare la causa (il tubo intasato o l’intestino). Pare che occuparsi del proprio intestino sia proprio “fuori moda”. Sono solo quegli svitati degli alternativi a pulire a fondo il tubo quando basta andare in farmacia per trovare delle essenze odorose raffinate.
Intestino e sistema immunitario
L’intestino non è preposto solo alla digestione, ma è anche sede del sistema immunitario, ragion per cui è estremamente soggetto ai nostri stati d’animo. Ci sono studi che dimostrano come la semplice visione di film che suscitano emozioni positive provochi una reazione nel nostro sistema immunitario. È addirittura possibile misurare un aumento immediato di anticorpi protettivi. Mentre i film mediocri non hanno nessun effetto, possiamo facilmente immaginarci che cosa succede quando si guarda una pellicola horror dopo l’altra.
Chi l’avrebbe mai detto? Anche l’intestino viene al cinema con noi!
Per capire pienamente l’intestino, bisognerebbe anche sapere che il tipo di cellule, le sostanze attive e i recettori delle cellule nervose che lo circondano sono esattamente identici alle nostre cellule cerebrali. La serotonina, una sostanza messaggera nervosa che influenza il nostro umore, viene prodotta fino al 95 per cento nell’intestino. Le emozioni nascono prevalentemente nell’intestino e non nella testa, e lo si nota non appena lo si rimette in sesto, dato che ci si sente di colpo in uno stato d’animo più gioioso e piacevole. Viceversa, un intestino intossicato da scorie intensifica le depressioni, gravando sul nostro stato d’animo. Oggigiorno gli scienziati presumono anche che nell’intestino ci sia la sede dell’intuizione, proprio per il fatto che lì si trovano circa dieci milioni di “cellule cerebrali” (o meglio cellule identiche a quelle cerebrali). Inoltre il 90 per cento dello scambio di informazioni fra intestino e testa procede dall’intestino alla testa, e solo il 10 per cento segue la direzione opposta. L’intestino ha quindi un sacco di cose da raccontare alla nostra testa; quando è costipato e intossicato dalle scorie anche la nostra intuizione è rallentata e bloccata e le emozioni vengono alterate, dato che la produzione di serotonina e indirettamente il nostro stato d’animo vengono influenzati da quello che mangiamo.
L’intestino quindi è estremamente importante:
• Reagisce ai nostri stati d’animo e contribuisce notevolmente alla loro creazione.
• È la sede del sistema immunitario, che a sua volta dipende dal nostro umore e dal nostro sentirci bene nella vita.
• Nel frattempo si suppone che sia anche la sede principale della nostra intuizione (prendere decisioni in maniera viscerale). Se l’intestino è malandato, il suo stato si riflette necessariamente anche sulla nostra intuizione.
• Se l’intestino è intossicato da scorie, l’organismo non solo non viene adeguatamente rifornito di sostanze nutritive, ma viene avvelenato. Il sistema immunitario si indebolisce e tendiamo ad ammalarci sempre più nel corso degli anni.
Io stessa per anni ho sperato di non dover avere niente a che fare con l’intestino e il suo risanamento, e ho l’impressione di non essere l’unica. Ad ogni modo ci sono milioni di casi di persone che sono guarite da qualche malattia senza occuparsi dell’intestino, eppure ci sono molti elementi che fanno pensare che Paracelso avesse ragione quando diceva che nell’intestino si trova la culla della morte. Chi infatti desidera restare a lungo sano e vitale e non è interessato a liberarsi provvisoriamente neanche di un singolo sintomo, non può evitare di affrontare il tema intestino e alimentazione.
tratto da
Scienza&Conoscenza