Entro il 2030, due terzi della popolazione mondiale utilizzerà energia elettrica prodotta dal solare fotovoltaico. Questo il risultato dell'ultimo rapporto 'Solar Generation', redatto da Greenpeace ed EPIA. Già dal 2015 produrre energia fotovoltaica sarà economico e competitivo, si legge nel rapporto, soprattutto rispetto alle fonti fossili tradizionali. Ciò permetterà di tagliare 1.600 milioni di tonnellate di CO2 nel 2030, pari alle emissioni attuali di Italia e Germania, e creare milioni di nuovi posti di lavoro.
"Il nuovo rapporto conferma l'imponente crescita del fotovoltaico nel mondo - ha dichiarato Ernesto Macias, Presidente di EPIA e amministratore delegato di Isofoton - e dimostra che, con adeguate politiche di sostegno, il fotovoltaico ha le potenzialità per divenire una delle maggiori fonti energetiche su cui contare".
Entrando più in dettaglio e volendo dare dei numeri, si calcola che entro il 2030 saranno installati 1.800 GW di pannelli solari nel mondo, capaci di generare 2.600 miliardi di chilowattora, pari al 14% circa del fabbisogno mondiale di elettricità. Oltre il doppio di quanto fornito oggi dal nucleare!
Sempre dalle parole di Macias, già critico riguardo la riduzione degli incentivi in Spagna, si intuisce che il solare in l'Italia avrà un boom eclatante già dal prossimo anno e che potrebbe raggiungere il tetto dei 1.200 MW installati per la fine del 2009.
Questo boom è certamente positivo anche se - come ha affermato Francesco Tedesco, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace - ancora oggi oltre l'82 per cento degli incentivi alla produzione di energia elettrica, va a impianti a base fossile e non alle fonti rinnovabili.
Nel 2007 le fonti fossili assimilate, grazie al CIP6, hanno ricevuto circa 3,7 miliardi di euro, mentre il solare fotovoltaico appena 26 milioni di euro, in precentuale meno dell'uno per cento.
Poca cosa se pensiamo che, entro il 2020, dovremmo arrivare al 20 per cento di produzione di energia da fonti rinnovabili.
da lifegate.it