Si preannuncia un periodo di sereno, dopo le tempeste degli ultimi anni, per chi ha contratto (o sta per farlo) un mutuo sulla prima casa. Il quadro normativo e l’andamento del tasso di riferimento sono andati infatti progressivamente migliorando verso la fine del 2008, e dovrebbero proseguire sulla stessa linea anche nel 2009. Per quanto riguarda gli aspetti normativi, vanno innanzitutto segnalate le disposizioni della Banca d’Italia, inserite in una recente Istruzione di vigilanza emanata a seguito della pubblicazione del Decreto Legge 185/2008 (il cosiddetto Decreto “anti-crisi”). Il provvedimento prevede, per prima cosa, che le banche inseriscano all’interno della loro offerta mutui con tassi variabili indicizzati al tasso della Banca Centrale Europea. Ne consegue che il cliente potrà
scegliere se ancorare il proprio mutuo allo stabile tasso della BCE, oppure optare per l’Euribor, il tasso ad oggi di riferimento per la grande maggioranza dei mutui immobiliari, il quale però si sta dimostrando piuttosto volatile.
In secondo luogo, la Banca d’Italia ha obbligato le banche a predisporre un documento informativo comprendente i diversi tipi di mutuo a disposizione del cliente, le loro caratteristiche e i loro rischi tipici. Nello specifico si richiede che, per ciascun contratto, siano riportati:
- il tasso di interesse, comprensivo di spread e parametro di riferimento;
- la durata minima e massima del mutuo;
- le modalità di ammortamento;
- la periodicità delle rate.
L’informativa dovrà essere inviata, entro il 15 aprile 2009, ai clienti che abbiano un mutuo in essere con la banca. Tutti i clienti, dunque, e non solo quelli “nuovi”.
Le misure previste dalla Banca d’Italia si inseriscono all’interno di un quadro normativo già favorevole, grazie soprattutto al recente blocco governativo dei tassi, fissato per il 2009 al 4%. In pratica lo Stato si accollerà, su tutte le rate in scadenza nel 2009, la quota di interessi eccedente il suddetto limite.
Senza dimenticare che è ancora possibile dar luogo alla surrogazione del vecchio mutuo, stipulandone uno nuovo con un'altra banca (si tratta della cosiddetta “portabilità”).
A remare nel verso giusto, dicevamo, non è però soltanto il quadro normativo, ma anche l’andamento del tasso europeo di riferimento. L’Euribor è sceso, negli ultimi tre mesi del 2008, dal 5,39% fin sotto il 2,7%, con effetti positivi sulle rate dei mutui (si calcola una diminuzione di 175 euro per rata su mutui di 100mila euro a 30 anni). E secondo le previsioni pubblicate recentemente del Centro Studi di Confindustria, durante il 2009 continuerà la tendenza al ribasso, con stime che indicano un tasso medio annuo pari all’1,75%.
Il momento giusto per stipulare un mutuo sulla prima casa, insomma. Anche se alcune associazioni di consumatori denunciano già la tendenza di alcune banche ad aumentare lo spread, ovvero quella parte del tasso che costituisce il guadagno dell’istituto di credito, il che finirebbe per limitare gli effetti favorevoli destinati al cliente.
da buonenotizie.it